martedì 1 ottobre 2013

Politicsciencefiction

Io uno scenario ce l'avrei anche. Non uno scenario utopico, ma alla luce delle intenzioni che girano nemmeno troppo realistico, diciamo qualcosa che potrebbe potenzialmente svilupparsi dallo stato attuale delle cose ma che difficilmente lo farà.

Si costituisce un partito di centro, con i centristi del PD e i transfughi moderati del PDL e le frattaglie di Scelta Civica/UDC. Un partito moderato, inserito nel PPE, una CDU con molto meno brio.
Resta in piedi, in maniera decisamente rimaneggiata ma comunque organica, la nuova Forza Italia, con dei connotati da destra anomala che non hanno pari in Europa, forse una minima convergenza con la destra francese, ma che non è classificabile nell'estremismo classico. Una salda alleanza ricostruita con la Lega Nord che garantisce la sopravvivenza arginando una possibile ascesa del peggio, perché per quanto si possa aver toccato il fondo c'è sempre un peggio.
Chi decide di rimanere nel PD si può sentire maggiormente libero nell'essere e mostrarsi di sinistra, una sinistra socialista ma non comunista, sensibile ai temi sociali ed etici da troppo tempo trascurati ma svincolata dall'oltranzismo massimalista nostalgico del muro, che a questo punto può inglobare e riportare coi piedi per terra SEL e lasciare ben poche ragioni di esistere alle varie rifondazioni e scissioni della falce col martello.
Il Movimento 5 Stelle viene ridimensionato e assume il ruolo ad esso più consono di cane da guardia della democrazia e del buon senso, una spina nel fianco che costringe al rinnovamento coatto tutti gli altri attori presenti.

A questo punto ci si lascia alle spalle il proporzionale, per non parlare di quell'oscenità -purtroppo necessaria per avere stabilità in questi vent'anni di conflittualità insanabile tra le parti- del proporzionale con bonus di maggioranza, non ci si fa affascinare dal presidenzialismo adatto a una scena politica improntata sul bipolarismo che non corrisponde minimamente a quella italiana, e si ridà peso e dignita al valore del candidato e alla sua responsabilità nei confronti dell'elettorato buttandola su un sistema maggioritario strutturato sui collegi, qualcosa di riconducibile al sistema inglese.

Detto tra noi, farei ancora fatica a trovarmi un partito di riferimento, ma sarei curioso di vedere come andrebbe a finire alle urne.

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