giovedì 31 gennaio 2013

Tre di Tre

E niente, sta uscendo un sacco di roba che ci anticipano come sempre in streaming, mentre Kevin Shields ha detto domenica che il nuovo disco dei My Bloody Valentine sarebbe uscito nel giro di due o tre giorni (e siamo già a giovedì, stronzone).
"Wonderful Glorious" degli Eels, "Fantasma" dei Baustelle (è richiesta registrazione -gratuita- a Deezer) e "Pedestrian Verse" dei Frightened Rabbit (che non conoscevo, ma dopo aver insultato dei loro competitors mi sono risultati piuttosto simpatici), tre album completi da ascoltare. Click.

sabato 26 gennaio 2013

Che fretta c'era?

Sono successe un po' di cose importanti negli ultimi giorni, cerchiamo di condensare gli highlights del mio periodo di vacanza (nel senso primo del termine) in questo post.

È stato presentato il Primavera Sound 2013 di Barcellona, ovvero "1001 ragioni per non mancare".


Ci sono i Jesus and Mary Chain, di ritorno in Europa. Ci sono i Blur. Ci sono i My Bloody Valentine, dei quali uscirà a breve il nuovo album. C'è Nick Cave, ci sono i Dinosaur Jr., c'è un sacco di altra roba figa che davvero, non era facile fare di meglio. Io ci devo troppo andare, non so voi.

Roba in streaming nuova e altrettanto figa.
Anticipazione dall'imminente disco degli Eels. "Brave Little Soldier" in streaming qui.
Anche i So So Glos pare stiano preparando qualcosa di nuovo, nel frattempo accontentiamoci di un brano, "Diss Town".
Dei Black Rebel Motorcycle Club sappiamo tutti, domenica sera (le 22 Pacific Time, quasi mattina in Italia) la radio californiana KROQ ha presentato il primo pezzo nuovo, purtroppo lo streaming dell'emittente pare fosse disponibile solo negli Stati Uniti, per mia fortuna ero in Arizona e me lo sono beccato in diretta. Ora "Let The Day Begin" è disponibile per il download sul sito ufficiale della band, comunque.
Anche gli Strokes sono in studio, e anche loro hanno messo in circolazione un'anteprima (che non saprei bene definire, sono un po' perplesso diciamo), dunque sul loro sito è possibile ascoltare e giudicare "One Way Trigger".

Poi vi dirò qualcosa di me, nel frattempo ce n'è abbastanza per non annoiarsi.

giovedì 17 gennaio 2013

Be my Guest

Il casino di seguire serie tv in corso, e non ripescate dal passato, è che di episodi ne escono uno a settimana (ma va?), e quindi per avere sempre qualcosa da guardare, con un margine di sicurezza, se ne devono seguire diverse. Io che sono iperprevidente in questo momento ne sto guardando SEI, in leggera differita con la trasmissione originale negli USA.
Poi ci sono quei momenti in cui il cerchio si chiude, nella fattispecie l'ultimo episodio disponibile di 30 Rock (nono appuntamento della settima stagione) in cui appare praticamente il Dream Team. Lasciando stare l'inarrivabile Alec Baldwin che ne è coprotagonista, e non considerando nemmeno John McEnroe, al quale nemmeno ho badato in realtà, in venti minuti compaiono come guest star Will Arnett (G.O.B. Bluth in Arrested Development, il fratello più scemo in una famiglia di scemi) che effettivamente è una presenza sporadica ma costante, e subito prima Steve Buscemi (che è un sacco di roba, ma sul piccolo schermo è Nucky Thompson in Boardwalk Empire) che non saltava fuori da diverse stagioni, e ripescando nel passato pure Megan Mullaly (Karen Walker in Will&Grace).
Che davvero, ad un certo punto uno si aspetta che esca Corrado Guzzanti e facciamo filotto.

lunedì 14 gennaio 2013

Hot Stuff

Vivo da solo da quasi sette mesi, e ciò ha contribuito a farmi vincere una delle mie irragionevoli fobie, peraltro una delle più ragionevoli e meno limitanti: prendere in mano oggetti caldi, forse molto caldi, con una remota possibilità di essere bollenti.
Coperchi, cibi che stanno cuocendo, posate e utensili appoggiati alle padelle, anche se di legno o con il manico in plastica. Era tutto off limits, guanti e presine che manco i vigili del fuoco, e per fortuna che il kevlar costa caro altrimenti ne avrei fatto incetta. Ora mi destreggio con più scioltezza, senza più quel timore reverenziale nei confronti del fuoco.
Ogni tanto mi parte qualche madonna, altre volte mi trovo vescichette sulle dita, ma prendere alla leggera il tempo che passo tra i fornelli non ha prezzo.

Five Ways (to kill a man)

Breve aggiornamento sulle vicende elettro-domestiche che mi hanno attanagliato in questo giorno di festa (qui l'antefatto): sono riuscito a far funzionare l'audio a 5 vie, utilizzando diverse fonti. Significa che l'impianto funziona, ed è un buon inizio. Ancora non sono riuscito ad usarlo come speaker per il televisore, ma c'è comunque un piano B (il cavo ottico costa circa 10 euro, potrei piegarmi ed acquistarlo).

Nel frattempo si rinnova uno dei misteri della psiche umana: perché quando mi viene una gran voglia di cucinare qualcosa al forno o sulla piastra elettrica mi rendo conto di avere acceso da dieci minuti la lavatrice? E perché, all'inverso, quando programmo di cucinare qualcosa al forno la sera, mi viene sempre l'ispirazione di fare una lavatrice, salvo poi trovarmi fregato?

domenica 13 gennaio 2013

Surrounder

Sono alle prese con l'ennesimo insormontabile problema esistenziale tra le quattro mura domestiche: far funzionare in maniera degna il nuovo impianto hi-fi.
A dire il vero, non è un impianto hi-fi ma un home theater con sessantaquattro ingressi con i quali poter gestire qualsiasi apparecchio abbia un'uscita audio. Per ora sono riuscito a farli funzionare quasi tutti, ma tutti in maniera indecente.
Il problema è che l'impianto è un 5.1, con cinque speaker e un subwoofer, dei quali ne funzionano solo due quando la fonte audio è un apparecchio stereo (giradischi, lettore cd), mentre dovrebbero funzionare tutti e cinque quando la fonte supporta il formato 5.1 (dvd originali, ecc). Dovrebbe, ma non funziona. In compenso sono riuscito a far suonare il subwoofer, dopo un certo imbarazzo iniziale, e i miei vicini temo se ne siano resi già conto. Spero sia loro piaciuto "Vs." dei Pearl Jam, ieri pomeriggio. Una volta sciolto l'arcano, dovrò prodigarmi per far sì che anche l'uscita audio della tv possa essere diffusa dall'impianto, temo mi ci vorrà un ulteriore cavo (finora ho speso qualcosa come sessanta euro tra cavi di collegamento e prolunghe di alimentazione, non sto scherzando).
La soluzione immagino sia qui a portata di mano, si chiama "Manuale di istruzioni", prima o poi cederò alla tentazione di sfogliarlo.

Parlando di cose più serie, ho fatto un nuovo ordine su Amazon, dato che dal precedente era stato rimosso il calendario 2013 dei Peanuts in quanto il venditore l'ha dichiarato "esaurito". In compenso, oggi l'ho trovato in vendita da amazon.it stesso (l'uso delle preposizioni "da" e "su" risponde a esigenze ben precise, per chi conosce Amazon), e per andare oltre i 19 euro e di conseguenza non pagare le spese di spedizione ho deciso di aggiungere due dischi per un totale di 35 euro. Ne bastava uno, lo so, ma ero indeciso.

Christopher Owens, fino a pochi mesi fa mente dei Girls, ha messo in streaming il nuovo disco "Lysandre" in uscita tra qualche decina di ore. Me l'ha detto Stereogum (e qualcun altro me l'ha fatto avere prima, in maniera perfettamente legale). L'ho trovato carino, venature dei migliori Girls e un po' più di introspezione. Non mi è ancora entrato in circolo, a differenza di "Father, Son, Holy Ghost" che mi ha plagiato dal primo ascolto. In ogni caso, dura poco, quindi potete pure starvelo a sentire come ho fatto io senza fare tante storie.

Ho aggiornato qui in parte il calendario "Rock is a four letter word", quello su cui lo scorso anno ho segnato un sacco di concerti ai quali poi non sono andato. Quest'anno potrebbe andare pure meglio, si fotta la scaramanzia.

lunedì 7 gennaio 2013

Advance di balera

Primo appuntamento dell'anno con gli streaming che ci (mi, quantomeno) piacciono tanto.
Partenza col botto, come da post precedenti: in anteprima completa il nuovo disco degli Yo La Tengo, "Fade", in uscita tra una settimana giusta. Per l'occasione, Pitchfork lancia Advance, una nuova piattaforma di streaming. Spero capitino un sacco di altre occasioni per usarla. Tornando al disco, il primo ascolto non mi ha entusiasmato, discreto ma non decolla mai, pecca un po' di ritmo, ma sono assuefatto al baccano di questi tempi, non riesco ad essere lucido nel giudizio.
Sempre su Pitchfork, il video di "Judge Jury and Executioner", nuovo singolo degli Atoms for Peace, creazione di Thom Yorke a cui non ho prestato attenzione finora, ma che con il trademark che si ritrova non si può continuare a far finta di niente a oltranza. Un intro che ricorda "Idioteque", per il resto suona un po' come i Radiohead nelle loro sfaccettature che meno mi hanno entusiasmato negli ultimi 3-4 album, che uno però dice "sempre meglio dei Modà", echeccazzo.

Io fossi in voi andrei a votare poi su BBC Radio 6 il miglior singolo della storia di questa radio, cioè degli ultimi dieci anni, tra i 100 proposti. Ero indeciso tra dieci, poi ho fatto la mia scelta, che chiaramente non posso svelare. Faites vos jeux.

domenica 6 gennaio 2013

Sorveglianza speciale

Ho congelato il post sulle aspettative per il 2013, la lista è pressoché definitiva.
Mirando un po' più in basso, è uscito su Pitchfork l'elenco degli album in uscita nei prossimi mesi da tenere d'occhio. La lista completa, per chi vuol vedersela, è piena di porcherie, chiaramente, io la riassumerò molto opinabilmente come segue:

15/1
Christopher Owens: Lysandre
Yo La Tengo: Fade

28/1
Mogwai: Les Revenants EP

5/2
Eels: Wonderful, Glorious

19/2
Nick Cave and the Bad Seeds: Push the Sky Away

25/2
Mogwai: Les Revenants Soundtrack

26/2
Atoms for Peace: Amok

Future releases
My Bloody Valentine: TBA
Queens of the Stone Age: TBA

Domani stampo la lista e me la attacco con le calamite sul frigorifero.

venerdì 4 gennaio 2013

Parklife

Stamattina c'era il sole, e a mezzogiorno la temperatura era diciamo marzolina, e sappiamo tutti che da fine dicembre le giornate si allungano. Aggiungiamo a questo la consapevolezza di non avere forma fisica, l'evidenza che la tua silhouette vorrebbe arrotondarsi e un po' di tempo libero ché entro presto in ufficio e non è ancora ricominciato il marasma e alle 17 e poco sono già a casa.
Mi è salita la voglia di andare a correre. Ma forte, eh.
Purtroppo l'impraticabilità della pista che battevo quest'estate (your last run was on September 10th, dice Nike+) causa chiusura invernale dei cancelli mi ha costretto ad uno studio approfondito della città attraverso Google Maps e StreetView, alla ricerca di un luogo illuminato, riparato dal traffico e non troppo lontano. Ho individuato un parco potenzialmente interessante, e ho deciso di andare in avanscoperta.
A questo punto è sorta la seconda complicazione: come ci si veste in inverno per andare a correre? Ho optato per una tuta classica, di quelle con le tre strisce, con magliettina sotto, calzettoni da calciatore e le mie pulitissime scarpe da running (giuro, le ho lavate prima di metterle nell'armadio). Guanti e cuffia nella borsa, da usare solo in caso di emergenza, anche se la temperatura abbondantemente sopra lo zero sapevo avrebbe giocato a mio favore.
E così mi sono trovato la sera del 4 gennaio a correre, nel cuore verde della zona dirigenziale di Brescia (lo skyline fa la sua figura), per una distanza mediocre ma decente per uno che ha passato dieci giorni in bilico tra tavolate e banconi, in un tempo mediocre ma decente per le stesse ragioni, con un solo piccolo intoppo: io che non capivo quegli individui che facevano i giri di pista in senso contrario, partendo alla cieca -era già buio- e non conoscendo bene il parco mi sono trovato ad essere lo stronzo che andava contromano, per il primo km (poi ho fatto inversione). Mi sarei insultato da solo, era più forte di me.
A questo punto, parte la caccia all'abbigliamento invernale per running, in concomitanza con i saldi non è malaccio, sempre che riesca a scendere dal divano con le mie gambe.

giovedì 3 gennaio 2013

Siamo Persone Serie

Non parlo da un po' di serie tv. È che ho smesso di guardarle.

Grandissima puttanata.

Nel corso delle vacanze natalizie (dieci giorni, che diventano cinque se togliamo le feste comandate ovvero i giorni rossi sul calendario, che diventano praticamente zero se togliamo anche i giorni di recupero postumi) ho letteralmente sbranato la prima stagione di Homeland. Ho sempre avuto un debole per le storie di analisti e di servizi segreti (qualcuno potrebbe ricordare Rubicon, la serie più sottovalutata di AMC), e mi piacerebbe davvero diventare un funzionario di settore da grande. Chiaramente questa cosa non l'ho mai scritta, perché se qualcuno lo venisse a scoprire la mia carriera sarebbe rovinata prima ancora di iniziare. È un peccato che quelli di Showtime (tv via cavo che trasmette Homeland, appunto) siano specializzati nel concludere le stagioni in modo merdoso, ma merdoso proprio, di quei finali che -senza spoilerare- ti lasciano perplesso. E adesso sono sotto con la seconda.

Qualche settimana fa ho finito la Season 3 di Boardwalk Empire, che è figa-però-boh, ma potrei spiegarne le ragioni solo a colpi di spoiler, perciò nada. Diciamo che lo si guarda per inerzia e perché è fatto bene e perché Steve Buscemi è sempre un idolo, però boh. Appunto.

Nei ritagli di tempo libero natalizio lasciati da Homeland ho recuperato gli undici episodi della seconda stagione di New Girl, iniziata a mia insaputa a settembre (mi sento molto Scajola). Che resta un comedy leggero da guardare mentre aspetti che arrivi l'ora di uscire senza addormentarti sul divano. Niente di trascendentale, un giorno capirò che non c'entra una fava con "500 Days of Summer", nonostante Zooey Deschanel.

Rimanendo sui comedy, da gennaio è prevista un'overdose: ricominciano dopo il break natalizio New Girl (appunto), 30 Rock e The Big Bang Theory, nuova stagione di Girls -non proprio comedy, diciamo assimilabile- e pure della regina delle serie con season finale di merda garantito, Californication. Sempre grazie a Showtime, chevvelodicoaffà.
E poi la terza stagione della serie più demente di tutti i tempi, che non ho ancora capito se sia iniziata o meno (hanno fatto tre speciali ma non c'è ancora un vero primo episodio), Portlandia, che nel dubbio ci ha già regalato un'ospitata di Jack White.

Per i drammoni angoscianti occorrerà pazientare qualche mese ancora (nessuna data di inizio della Season 6 di Mad Men, un'angoscia in attesa della vera angoscia).

mercoledì 2 gennaio 2013

Expectations

Anziché la classica lista dei buoni propositi -puntualmente disattesi- per il nuovo anno, ho pensato bene di stilare un elenco di quello che mi aspetto di ricevere dal 2013 senza muovere un dito, o quasi.
- Tour europeo, con qualche data italiana possibilmente, dei Jesus and Mary Chain. Probabilità che si verifichi l'evento: discreta, ma c'è forte incertezza.
- Nuovo disco dei My Bloody Valentine. Probabilità: alta, è stato annunciato e la registrazione è stata completata, ma finché non vedo non credo.
- Nuovo disco dei Black Rebel Motorcycle Club. Probabilità: sicuro.
- Uno (o due) live dei Black Rebel Motorcycle Club. Probabilità: dipende da me, le date sono confermate e i biglietti sono in vendita.
- Un live dei Pearl Jam, è forse il più grosso tassello mancante al mio curriculum tra i gruppi ancora in attività. Probabilità: bassa, non bolle nulla in pentola al momento, vedremo.
- Un live dei Blur, possibilmente in Italia, in formazione chiaramente al completo (leggi: compreso Graham Coxon). Probabilità: scarsa a meno di andare in trasferta, hanno definito alcune date sparse per l'Europa e lo Stivale è sempre un po' malcagato.
- Riformazione dei Libertines, se ne vocifera da un pezzo ma non succede mai. Probabilità: molto bassa, ma mai dire mai, se quello non schiatta prima.
- Riformazione degli White Stripes, io ci provo, sognare non costa nulla. Probabilità: sottozero.
- Più concerti, in generale. Probabilità: che Dio ce la mandi buona.

E anche io mi sento poco bene

Ho letto questo interessante passaggio (a sua volta estrapolato da un post più lungo) sul declino dei blog, che penso sia applicabile sia a chi -come gli esempi poc'anzi linkati- ha una folta schiera di visitatori, sia a chi ha uno sparuto gruppo di lettori affezionati.
Non ho capito se in generale si scriva di meno o se si legga di meno, facendo mancare lo stimolo a chi scrive, se siamo diventati noi pigri o se i "nuovi" social network siano strabiliantemente affascinanti da rendere superfluo tutto il resto.
Un anno fa, di questi tempi stavamo a piangere sulle spoglie di Splinder, ora siamo tutti preoccupati per la salute dell'intera blogsfera. Al di là della mancanza di tempo, o di idee, o dell'asincronia tra i due fattori, non vorrei perdere la buona abitudine di fissare i pensieri per iscritto, in maniera articolata ed esaustiva ma che sia sempre accattivante, e non farmi mancare il confronto sulla mia prescindibilissima produzione.
Tutta questa drammaticità per augurare un buon nuovo anno a chi passa di qui, e se il 2012 è stato l'anno del dinosauro, speriamo che il 2013 sia l'anno dello shoegaze.