martedì 25 settembre 2012

Holy Roman Empire

Mi piacciono moltissimo le risposte a domande che nessuno mi ha posto. Questa sera è il turno di "Dove sei stato nell'ultima settimana?". Senza dilungarmi troppo, credo.
Sono partito lunedì per gli Stati Uniti (come si può evincere da alcuni recenti post). Un giorno di viaggio, due giorni di riunioni, un giorno e mezzo di viaggio di ritorno. Gin tonic sull'aereo, gin tonic in albergo al simpatico aperitivo "complimentary", pop corn sul tavolo nella meeting room. Questo il lato divertente.
E poi niente, sono tornato venerdì jetlaggato e ho trovato l'appartamento aperto e in disordine. Refurtiva misera, un paio di Ray-Ban, un netbook che stava per rendere l'anima al diavolo, una ventina di euro di moneta, raccolti in gran parte con il resto delle sigarette. Più la rottura di cazzo del sopralluogo, e della denuncia, e dell'assicurazione, e del falegname e del muratore che vengono a sistemare lo scasso. Così ho trascorso il venerdì pomeriggio che doveva essere destinato al riposo.
Perché poi sabato mattina sarei partito per Roma. Manco a dirlo, ero talmente sfatto che non mi sono svegliato e ho perso il treno. Ho recuperato con una successiva combinazione (buttando nel cesso i soldi spesi per il biglietto iniziale), e mi sono poi visto i Radiohead. Non so se riuscirò mai a parlare del concerto in modo esteso, in ogni caso quella di andare a vederli a Roma è stata un'ottima scelta.
Sono rientrato domenica pomeriggio, ma già ieri sera soffrivo di solitudine e sono dovuto uscire per un paio di birre.
E niente, oggi è il primo giorno da mercoledì scorso che consumo entrambi i pasti principali della giornata.

4 commenti:

  1. Magari i Radiohead avevano bisogno di un posto dove dormire, degli occhiali da sole e delle monete per pagare il parcheggio.
    Delle giornatine affatto degne di nota.
    Spero almeno che il concerto sia stato bello, io li avevo visti a Milano e dal vivo sono sempre incredibili!

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    1. Bastava chiedermi le chiavi allora, senza sfasciarmi un pezzo di muro per aprire la porta!
      Bello, si, forse è pure riduttivo. A Milano l'avevo vissuto in modo più coinvolto, probabilmente anche perché ero molto più avanti, ma questo a livello estetico/musicale mi sa che è stato pure meglio.

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  2. we love you bullet, you know

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    1. "Ce ne vorrebbe un esercito, di F." (autocit., l'ho scritto via Uozzapp a quell'altra)

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