martedì 31 gennaio 2012

Dead man singing

Come da dichiarazioni del giorno prima, non è mia intenzione trasformare il blog in una fanzine di terzo piano, non all'altezza di competere con altri siti specializzati, più informati, più seguiti, più seri.
Solo che oggi è venuta fuori l'anticipazione del nuovo disco di Paul McCartney, che mi piace sempre ricordare come il membro dei Beatles morto e sostituito da un sosia canadese di nome Billy Barattolo.
Qui trovate dunque l'anteprima dell'ultima fatica di William Campbell aka Billy Can.

lunedì 30 gennaio 2012

Stars and Stripes

Mi piace postare tutti questi link a dischi in anteprima e canzoni in streaming e cose fighe del genere. Solo che non sono indieforbunnies, quindi sarebbe meglio essere meno compulsivo.
Se si parla però del più eclettico musicista del decennio degli zeri, che tra un po' torna a quanto pare con un ennesimo side project anzi un progetto primario nel senso che esce il disco da solista, allora posso pure insistere.

sabato 28 gennaio 2012

When you say goodbye

Ho attivato il redirect, anche se per il momento sembra che non funzioni.
Quell'altro blog, quello vecchio (in parte riportato qui, in parte riposto in polverosi archivi), è -teoricamente- chiuso. Sebbene non vi fossero segni di attività da tempo, è un momento cruciale.
Come quando te ne vai da un albergo, dopo magari una settimana, controlli di non aver lasciato nulla in giro, inforchi la tracolla e afferri il trolley, Ray-Ban appoggiati sui capelli e chiudi quella porta, per l'ultima volta. Fa davvero strano.

giovedì 26 gennaio 2012

Earth, Wind & Fire

Dato che una segnalazione non costa nulla, e visto che un paio di persone mi hanno chiesto se va tutto bene, tengo a precisare che io il terremoto di ieri manco l'ho sentito, me ne hanno parlato una decina di minuti dopo.

mercoledì 25 gennaio 2012

L'angolo dello scrocco

Altra anteprima trovata in giro.
Se la cantasse cantante sospirasse un po' di meno tra una battuta e l'altra, sarebbe ancora meglio. In ogni caso sono bravi, e anche dal vivo se la cavano egregiamente.

El condor pasa

Qualcuno poteva anche avvisarmi della presenza fissa nella trasmissione "G'Day" di La7 del mio più illustre omonimo, personaggio che esercita su di me un carisma fuori dal comune. Cazzo, l'ho scoperto stasera per sbaglio dopo aver visto la replica de "I menu di Benedetta" su La7D.

lunedì 23 gennaio 2012

Il Niente come filo conduttore

(attenzione, EDIT in fondo al post, ci tengo abbastanza)

Shit happens, dicono quelli là.
Mi sono reso conto due giorni addietro che ho seri problemi nel fare lo scrobbling da iPod. La periodica sincronizzazione del dispositivo mobile con il mio pc desktop, che prima travasava su last.fm un fiume in piena di record di brani frutto di ore e ore di ascolti nell'orario lavorativo, ora aggiunge al mio database poco più di un cazzo. Ne emerge un quadro totalmente dissonante con la realtà, facendo in modo che dopo soli quattro giorni di ascolti (dal netbook) Umberto Palazzo e il Santo Niente si trovino al terzo posto nella graduatoria degli ultimi tre mesi. Mi ci sono effettivamente un po' chiuso nell'intorno del weekend, ma da qui a finire sul podio ce ne vuole. Urge soluzione.
Dato che è iniziato giusto oggi l'anno cinese del dinosauro, di seguito un disco appena uscito e un altro di imminente pubblicazione, in ascolto totalmente gratuito e legale (ché di questi tempi meglio specificare).
Sto dando un orecchio giusto ora a Niente di serio dei Diaframma, FF è in grado di fare ben di peggio, sembra gradevole. Diamogli una chance.
Devo ancora sentire, e potrei anche cassarne l'ascolto dopo due pezzi, Old ideas di Leonard Cohen. Fa però abbastanza figo linkarne l'anticipazione mondiale, poi magari vi dico.

EDIT
Fa figo il cazzo, il disco di Leonard Cohen è godibilissimo. E la traccia 10 è già finita in loop. Se proprio non avere quaranta minuti da perdere, prendetevene quattro per ascoltare questa.

domenica 22 gennaio 2012

Burning that gasoline

Puntuale come lo spruzzone se esci con qualche cm quadro di pancia scoperta in inverno, mi arriva una e-mail. Una catena. Non una di quelle che ti promettono felicità, fortuna, sfiga per vent'anni, sesso soddisfacente e l'otite che se ne va. Quelle mi rompono di meno perché sono una boiata e anche la gente che te le inoltra in cuor suo ne è consapevole.
L'e-mail che mi è arrivata, e che mi fa incazzare da morire, è l'ormai mitologica iniziativa di Beppe Grillo (che poi, chissà se veramente parte da lui) sulla benzina. Esatto, quella che invita almeno da tre anni a non fare il pieno alla Shell e alla Esso, per costringerli ad abbassare i prezzi e poi prendere di mira le altre compagnie a rotazione.
Primo, secondo me ci potrebbe anche essere lo zampino della IP o dell'Agip, ma non lo sapremo mai (almeno finché non viene Beppe Grillo a dircelo).
Secondo, io non ho mai fatto benzina alla Shell o alla Esso perché non ho distributori di questi marchi che mi siano comodi. Quindi non me frega un beato stracazzo.

Questo civismo 2.0 mi mette angoscia. Spero ritorni l'ora dei banchetti sul corso.

sabato 21 gennaio 2012

The last great American whale

Ho ascoltato il primo dei due dischi di Lulu, album doppio della (sulla carta) strepitosa accoppiata Lou Reed+Metallica. E ho accumulato già abbastanza motivi per non ascoltare il secondo.
Cosa si salva: la voce di Lou Reed, ogni tanto, non è certamente più quella di un tempo (posso immaginare cosa possa succedere dal vivo) ma quando vibra le corde giuste ha ancora il suo fascino.
Cosa non si salva: il resto. Tutto. Inutilmente barocco, idee poche, canzoni lunghe senza che se ne senta la necessità. Sonorità che oscillano tra il casino, totale, e i richiami ai Metallica degli anni 80. E non siamo più negli anni 80, perdio. Da dimenticare.

venerdì 20 gennaio 2012

One more Blog-spot

Anche la seconda nota biografico-onanistica è stata completata, anche se la considero ancora in evoluzione.
Godetevela.

Tap tap

Lo si capisce da alcuni commenti a margine di miei recenti post, ma vorrei che fosse ancora più evidente.
Il titolare del presente blog è totalmente incapace di usare il proprio smartphone per gironzolare in Internet, in particolar modo su Blogspot, in particolar modo sul pannello di controllo del blog medesimo.
Succede che navigando tra gli strumenti di amministrazione, nel giro di pochi giorni ho rimosso senza rendermene nemmeno conto tre commenti (in diversi momenti), e per due volte ho prima segnalato il commento come spam, manco farlo apposta due follower di queste pagine. Ho le dita piuttosto piccole, non soffro di Parkinson, sono semplicemente un idiota.
Il mio compleanno non è poi così lontano, qualcuno potrebbe mettere in conto di regalarmi ciò.


Blog-spot

Forse non tutti se ne sono resi conto, ma ci sono alcuni work-in-progress sul blog, come indicano i link posizionati sotto l'header.
Sto preparando un paio di note autobiografico-onanistiche, una è già pronta e dato che ci ho messo impegno, sarei contento se la leggeste. Appena è pronta l'altra faccio un fischio.

giovedì 19 gennaio 2012

D'you know what I mean?

Non è che mi entusiasmi questo pezzo dei Verve, a parte la straordinaria traduzione finto-italiota "Le droghe non lavorano". È però candidata al titolo di "canzone interpretata con l'inglese più pulito e comprensibile nei secoli". Molto meglio di Paola Maugeri, per fare un nome a caso.

Quo vadis?

Ho acquistato i famosi calzini, e ho anche smarcato un'altra voce della mia personalissima lista della spesa, un ombrello serio. Materiale, struttura, colore, tutto a posto. Tranne la grammatica.


lunedì 16 gennaio 2012

Major criticality

Dicono che una delle più grandi rotture di palle di Blogspot sia l'osticità nel creare commenti formattati, compresa l'irrinunciabile opportunità per soggetti autoreferenziali e pretenziosi come il sottoscritto di inserire link. C'è un breve codice da utilizzare, semplice da imparare a memoria (ovvero <a href="indirizzo link">testo link</a> ), chiaramente c'è un però altrimenti non ci avrei scritto un post.
Comprai il mio netbook negli Stati Uniti quando ancora l'Euro era una moneta importante ed il cambio era decisamente favorevole. La tastiera americana non ha mai rappresentato un problema, nel senso che l'ho totalmente bypassata adottando la tastiera italiana e pigiando i bottoni a memoria, senza guardare cosa ci sta scritto sopra. Manca però un tasto, quello compreso tra il left shift e la Z. Esatto, sono nella merda perché manca il maggiore/minore, e tutte le volte me lo devo recuperare da mappa caratteri, dove per inciso non è indicato il codice di battitura veloce che mi sarebbe tanto utile.
Se volete contribuire alla causa della sopravvivenza dei link nei miei commenti, aiutatemi a trovare una soluzione.

domenica 15 gennaio 2012

Ba ba ba ba

Nel periodo natalizio appena archiviato non ho mangiato nemmeno un pezzetto di panettone, sebbene lo preferisca decisamente al pandoro*.
Ne ho aperto per caso uno ieri pomeriggio, se questa sera non esco e mi svacco sul divano il rischio di finire le due fette ancora residue è alto.

*Il titolare del blog ha enormemente a cuore la causa per la supremazia del panettone sul pandoro, ed è soggetto a pregiudizi nei confronti di coloro che esprimono opinione a lui opposta adducendo come motivazione "non mi piacciono i canditi e l'uvetta".

Mi si nota di più se

Quando hai visto un certo numero di concerti, pensi di avere un quadro ormai completo dei personaggi che puoi incontrare. Incontrare e malsopportare, in buona parte dei casi.
Per ravvivare un po' l'atmosfera, ogni tanto appare qualche nuova figura caratteristica, e non sto parlando del tizio che fa air guitar con una foga che mi sono stupito non avesse le dita sanguinanti, quello era certamente spassoso ma rientra nella grande famiglia degli invasati.
Mi riferisco piuttosto al ragazzotto dietro le mie spalle che voleva dimostrare ai suoi accompagnatori di essere un conoscitore dei pezzi, mediante il geniale espediente di cantare con un anticipo di un paio di secondi.
Io dico, non ci pensi proprio alla gente intorno a te? E se per colpa tua il chitarrista immaginario va fuori tempo poi come facciamo?
Fatevi fottere.

giovedì 12 gennaio 2012

Revolution from my bed

Mi stavo iniziando a preoccupare. Il decadimento del tag misantropia si stava facendo ormai evidente, lasciando uno strascico di interrogativi non di poco conto.
Non provavo più irritazione nei confronti dell'uomo medio? Dov'erano finiti quegli slanci di nevrosi acuta come reazione al contatto umano di infima tipologia? Stavo diventando paziente e comprensibile? Mi stavo rammollendo? La gente intorno a me stava prendendo coscienza sotto l'influsso benefico della mia presenza?
Non sono in grado di rispondere. Ma so per certo che da qualche giorno a questa parte ingrugnerei tra loro gruppi di 4-5 persone per volta. I capannelli alla macchinetta del caffè di prossimi pre-pensionati che trovano pure il coraggio di lamentarsi, non accorgendosi di essere in una condizione assolutamente privilegiata. I qualunquisti e i benaltristi, quelli che fanno analisi politiche sottili come un tronco di baobab, come se non fossero sufficienti la Lega e Di Pietro a fare le barricate. Quelli che a fine 2011 si meritavano, secondo la loro modesta opinione, un riconoscimento da parte dell'azienda, quando io a qualcuno chiederei i danni. Le battute sui Maya, che non si può passare tutto il 2012 nell'angoscia, ché a forza di scherzarci su poi ci si inizia a credere sul serio.
Mi servirebbe talmente tanto napalm che mi sento quasi in pace con me stesso.

martedì 10 gennaio 2012

Digital divide

Un'altra di quelle robe da deviati che qualcuno mi prenderà per il culo, ma giuro che è vero.
La differenza di suono tra un cd masterizzato (o peggio ancora creato da mp3) e un cd originale è notevole. Me ne accorgevo questa sera ascoltando "Lazlotòz" di Canali a volume sostenuto in auto. Che poi, detto per inciso, l'impianto audio della mia vettura mi soddisfa sempre di più.
Perciò comprate solo dischi originali. Perché quelli tarocchi non conviene comprarli, ve li potete scaricare da soli.

domenica 8 gennaio 2012

Questo post non è una Testata

Per essere un anno bisestile non c'è male. Ok che io di anno bisestile ci sono nato, e credo fermamente che siano i migliori, e non solo perché ci cascano i Giochi Olimpici. Quest'anno esce un sacco di roba (non attendo con trepidazione tutto quel che è elencato, ma comunque).
Ho scelto di iniziare con i Pearl Jam. Un disco diverso al giorno, in auto, e il Live on Two Legs in chiusura nel weekend. Ho messo nel portaoggetti tutto il Giorgio Canali che ho, in vista del primo live serio dell'anno, di qui a sei giorni. Sto dando credito ai Fugazi, e mi sembra che tutto il resto che è venuto dopo sia assolutamente prescindibile se messo a confronto.
Scommettete 5 euro che il 2012 sarà l'anno dei dinosauri?

Serial Thrilla (is back)

Non a caso oggi è l'8 gennaio. Torna in tv la nemesi che mi ha tenuto incollato ai dieci pollici di questo monitor nelle ultime due settimane: Hank Moody, uno che una volta dava la caccia agli alieni ed ora è uno scrittore fallito, sessuomane, vagamente alcolizzato, assuefatto alla nicotina. Ah, se solo fossi scrittore...
Inizia su Showtime la quinta serie di Californication. Mezzora settimanale culturalmente impegnata. Poi giovedì riprende The Big Bang Theory dopo la pausa di più di un mese, e pure la sesta serie dell'argutissimo 30 Rock. Altre due mezzore a settimana prenotate. Venerdì il primo episodio della seconda serie di Portlandia. E qui non dico che vi frego tutti, ma quasi. Tanta, tantissima demenza, prendete degli sketch in stile Premiata Ditta ma scritti ed interpretati da due comici del Saturday Night Live, con una serie di guest star da fare invidia a Checco Zalone. Sperimentatelo, non è una gran fatica.
Totalizziamo così due ore settimanali, due ore serali da trascorrere sul divano senza addormentarmi.
Ora scusatemi che vado all'Autogrill a riempire il baule di 4-pack di Red Bull.

giovedì 5 gennaio 2012

Social distortion

Chissà se in casa mia qualcuno si sta pentendo, ricordando quando mesi orsono venne espresso un certo rammarico perché passavo le serate infrasettimanali tra le quattro mura e me ne andavo in giro a gozzovigliare solo durante il weekend.
"Attento ad andare in giro che ci sono le nebbie" "Ormai la strada per Brescia se la ricorda da sola, l'auto"

martedì 3 gennaio 2012

Sock is a four letter word

Finita l'inerzia del Capodanno, è ora di raccogliere i detriti. Ovvero le distorsioni che mi sono rimaste addosso.
Le ore passate a giocare a Rock Band: The Beatles mi hanno riportato alla deriva. Dopo mesi di noncuranza, ci sono rimasto nuovamente sotto. Il piatto del giradischi non si ferma più.
A tale proposito, mi sono reso conto di non avere il vinile di Rubber Soul. Alquanto incresciosa la faccenda. Devo completare il set, con quei tre-quattro album che mi mancano.
A proposito di set. Mesi fa parlavo dei calzini del multipack di H&M che uno ad uno iniziavano a disintegrarsi, tipo autodistruzione programmata. Ne avevo poi acquistati un secondo multipack, grigi anziché neri, sempre con l'orlo colorato per non appaiarli a caso. Sta ufficialmente accadendo lo stesso suicidio di massa, e sono durati decisamente meno di quelli vecchi. Penso sia ora di cambiare pusher.

lunedì 2 gennaio 2012

Polly Jean is not my lover

Tra i dischi meglio accolti dalla critica nell'anno appena passato, c'è sicuramente "Let England shake", ultima fatica di PJ Harvey. Ho subito un'infatuazione postuma per questo album, e ho raccolto un paio di informazioni superflue in giro. Informazioni che mi hanno fatto immediatamente scendere a terra le gonadi.
Guardando questo elenco delle posizioni più alte raggiunte in classifica in diversi paesi, risulta che in Europa il picco oscilla tra la seconda e la quindicesima piazza, negli Stati Uniti il miglior risultato è un trentaduesimo posto, ventitreesimo in Canada.
In Italia invece? Il prestigioso mercato italiano come ha dimostrato alla meravigliosa Polly Jean la sua incommensurabile stima? Con un bel 57esimo posto. Manco in top 50, manco per una settimana. Se trovo ancora l'LP lo compro, per ripicca.

With a little help from my Facebook Friends

Non è necessario che chieda alle persone come hanno passato il Capodanno. Sono stato un paio di ore su Facebook il pomeriggio dell'1 ed ho immagazzinato una quantità tale di informazioni da poter fare un resoconto dettagliato del veglione di tutti i miei contatti.
Sto solo aspettando le foto della MIA festa per imparare i nomi delle persone presenti. Per quanto mi riguarda, potete chiamarmi Paul (o Faul, a piacimento).