Non sono ancora riuscito ad ascoltare per intero "WOW" dei Verdena, eppure dev'essere un bell'album. Nonostante ciò, ho visto il loro terzo concerto in pochi mesi e le impressioni sono sempre molto buone.
Non hanno perso l'abitudine di scrivere testi non proprio limpidi, e assolutamente deprimenti per quel che si riesce a capire, ma la complessità del suono è disarmante. I pezzoni del passato fanno ancora cantare il pubblico (mentre Alberto qualche problemino ce l'ha, toppando l'attacco della terza strofa di Valvonauta), ma i brani degli ultimi due dischi hanno un'altra fattura.
Indipendemente dalla scaletta, e quest'ultima era davvero buona, è il modo di stare sul palco che rende merito ai Verdena, specie quando Alberto si alza dalle tastiere e prende in mano la chitarra. Le luci, e i capelli di Luca quando picchia seriamente, fanno il resto.
La chiusura con "Il suicidio del samurai" è poi una ruffianata nei confronti del pubblico stronzo, quello che vuole i brani dagli album vecchi ma non quelli famosi che cantano tutti. Si, sono chiaramente uno di quelli, e mi ha fatto molto piacere questa perla, culminata con l'entrata sul palco dei roadie che portano via pezzi di strumentazione al gruppo che continua a suonare con quel che rimane loro in mano.
Nessun commento:
Posta un commento